La cucina giapponese è ormai entrata nelle corde di moltissimi amanti del cibo, attirati non soltanto dai gusti freschi ma anche dalla presentazione di piatti ricercati, sofisticati ed estremamente accattivanti già al primo sguardo. Anche a tavola, infatti, l’occhio vuole la sua parte e la grazia con cui vengono proposti persino i dolci ha uno charme tipicamente nipponico: ricerca del bello, uso moderato dello zucchero (a differenza della stragrande maggioranza delle altre pasticcerie mondiali) e colori calibrati con una sapienza unica nel suo genere. Ingredienti e accostamenti decisamente lontani da quelli della tradizione nostrana, in Giappone i dolci sono composti spesso a base di riso glutinoso: si tratta di un riso che viene coltivato principalmente nel sud est asiatico e si presenta con dei chicchi molto fini, allungati e che diventano particolarmente appiccicosi una volta cotti. Il riso glutinoso è privo di glutine e contiene molto amido, infatti può essere consumato da chi soffre di celiachia.
I dolci a base di riso glutinoso
Siamo abituati a pensare al riso come ad un primo piatto, ma proviamo a vedere di cosa sono capaci i cuochi giapponesi con il tipico riso glutinoso. Particolarmente scenografico grazie agli appositi stampi che si usano per realizzarlo, il Ragukan è composto da riso glutinoso, acqua e zucchero, con l’aggiunta di coloranti. I Dango, invece, sono spiedini dolci fatti con piccole polpette di riso glutinoso guarnite con ingredienti che variano in base alla ricorrenza del momento: farina di miglio, soia tostata, semi di sesamo, sciroppo di amido. Il dango bocchan, invece, è una sorta di variante preparata in tre colori grazie all’uso di fagioli rossi, uova e tè verde. Facendo un’eccezione per il lato estetico, dovrete poi provare l’uiro: ha il nome di un farmaco e la sua forma ricorda una saponetta, ma l’impasto che nasce dal riso glutinoso mescolato allo zucchero è di una morbidezza irresistibile; le singole porzioni possono essere aromatizzate con castagne, fragole, tè verde o fagioli azuki.
Dolci estivi e rinfrescanti
Anche con il caldo, la voglia di mangiare un dolce non svanisce e i pasticceri giapponesi propongono il green tea ice cream: estremamente popolare in Giappone, si tratta di ghiaccio tritato con tè matcha e nella sua forma originaria avrebbe dovuto ricordare il Monte Fuji. Questo gelato costituiva uno dei piatti presenti nei menu regali del periodo Meiji, oggi è diventato estremamente commerciale e viene venduto in confezioni super colorate. Nel warabimochi, invece, il riso viene sostituito da amido e pasta di soia tostata a cui viene data la forma di cubetti o di polpette morbide da ornare in base al proprio gusto con il matcha, il sesamo o degli sciroppi.
Anche i giapponesi friggono!
Ma la pasticceria nipponica non è solo ed esclusivamente leggerezza ed estetica, il sata andagi infatti è un dolce fatto con farina, zucchero ed uova modellati a forma di sfera e immerso nell’olio bollente: il risultato è un dolce croccante all’esterno ed estremamente soffice all’interno.